Mettere l’utente al centro della propria strategia di marketing è fondamentale, e lo User Journey è diventato un concetto essenziale. Questo approccio consente di tracciare il percorso che i clienti seguono per scoprire il nostro prodotto. Analizzando in dettaglio tutte le fasi di questo processo, è possibile elaborare una strategia di comunicazione più efficace e ottenere risultati migliori.

Cos’è lo User Journey

Lo User Journey è fondamentale per comprendere l’esperienza complessiva di un utente mentre interagisce con un prodotto o servizio e tale concetto ci aiuta a vedere come l’utente si muove attraverso diversi canali e punti di contatto nel tempo, creando una mappa dell’esperienza.

Si può prendere come esempio l’esperienza di un cliente che vuole acquistare una nuova auto: la ricerca inizia spesso online, dove il cliente visita vari siti web per confrontare modelli, prezzi e recensioni; successivamente, potrebbe visitare di persona alcuni concessionari per vedere le auto da vicino e fare dei test drive. Durante questo percorso, ci sono molte interazioni: riceve email promozionali, partecipa a chat dal vivo sul sito del concessionario, e alla fine firma un contratto presso l’ufficio vendite.

Per comprendere appieno questo viaggio complesso, è importante collocare questi eventi in un contesto, tenendo in considerazione le emozioni e le motivazioni dell’utente. Questo approccio non solo aiuta a identificare eventuali punti critici o ostacoli, ma permette anche di ottimizzare l’esperienza utente nel suo complesso.

Le mappe del viaggio dell’utente sono strumenti narrativi che descrivono questo percorso in modo dettagliato: non si limitano a elencare le azioni intraprese per raggiungere un obiettivo; piuttosto, raccontano una storia dal punto di vista dell’utente, centrata sulle sue interazioni e percezioni.

Per creare queste mappe in modo efficace, è utile adottare metodi di ricerca contestuali che portano alla luce gli obiettivi e i comportamenti degli utenti nel lungo termine e questi metodi possono essere integrati con interviste agli utenti per scoprire direttamente le esigenze. Attraverso questo processo, si ottiene una comprensione più approfondita del viaggio dell’utente, che consente di migliorare e personalizzare le esperienze offerte.

Come creare una User Journey Map

Creare una User Journey Map richiede attenzione per evitare di complicare troppo il processo. Anche quando si hanno diverse tipologie di utenti in mente, è consigliabile concentrarsi su una sola persona e su un singolo scenario per volta. Questo approccio consente di mantenere un focus chiaro, ottenendo mappe precise e funzionali. Focalizzandosi su un solo percorso alla volta, è possibile raccogliere informazioni dettagliate e significative che possono realmente fare la differenza: un aiuto concreto può venire da strumenti come quelli forniti da VTENEXT. In tal caso si consiglia di scoprire anche altri approcci, come quello del sales enablement.

Tutte le fasi del percorso

Per creare una User Journey Map davvero utile, è necessario seguire alcune fasi chiave. Iniziamo con la definizione delle user personas: si tratta di profili realistici che rappresentano i clienti e permettono di capire meglio le loro esigenze e aspettative. È utile partire con il profilo base del cliente ideale e poi elaborarne diversi per cogliere appieno chi sono i tuoi acquirenti. Questo aiuta anche a familiarizzare chiunque partecipi al processo con gli utenti che attraversano il percorso.

Una volta definite le persone, bisogna capire gli obiettivi degli utenti. Chiediti: cosa vogliono ottenere utilizzando i tuoi prodotti o servizi? Se non hai la risposta, è tempo di concentrarti su questo aspetto. Durante la mappatura del percorso, creare attività che facciano emergere gli obiettivi degli utenti e metterli in ordine logico può rendere tutto più chiaro; ogni tappa del percorso può avere più obiettivi, e classificarli per difficoltà aiuta a scovare frustrazioni o sorprese positive che gli utenti incontrano.

Il prossimo passo riguarda i punti di contatto: questi sono i momenti in cui il cliente interagisce col brand, sia online che offline. È fondamentale riconoscere quali di questi punti sono più significativi: ad esempio, un carrello inutilizzabile potrebbe rovinare l’acquisto. Tenere traccia di tutti questi momenti aiuta a mantenere alta la soddisfazione del cliente.

Poi, vanno identificati i momenti critici e frustranti. Qui bisogna indagare su cosa non funziona, magari attraverso interviste o sondaggi: scoprire dove i clienti abbandonano un acquisto o individuare zone da migliorare è essenziale. Una volta capiti i problemi, si stabiliscono le priorità per risolverli. Potrebbe bastare qualche piccola modifica invece di rivoluzionare tutto.

È necessario ricordare che la User Journey Map deve evolversi: gli utenti cambiano, e così devono fare le mappe che vanno quindi aggiornate regolarmente ed assicurandosi che restino sempre utili in caso di modifiche importanti nel prodotto.

Come ottimizzare il percorso utente

Per ottimizzare il percorso utente, occorre seguire alcuni passi fondamentali, partendo dall’analisi della situazione e del contesto. Innanzitutto, è utile osservare come i clienti interagiscono con il brand, individuando i passaggi che compiono di solito. Tale processo aiuta a scoprire schemi ricorrenti e a capire dove si può migliorare l’efficienza delle interazioni.

Come spiegato in precedenza, un elemento chiave è avere un chiaro profilo del cliente ideale: creare buyer personas dettagliate, basate su dati reali e ricerche di mercato, offre una visione chiara delle esigenze e preferenze degli utenti. Nel definire questi profili, è utile chiedersi quali clienti sono più fedeli, chi raccomanda il marchio ad altri e quali hanno un valore maggiore nel tempo. Queste informazioni aiutano a identificare i clienti più importanti e a comprendere meglio come raggiungerli.

La segmentazione della clientela è un altro passaggio importante da compiere prima di mappare il percorso utente, raggruppando gli utenti in base a demografia, comportamenti, modelli di acquisto e interessi psicologici, in modo da permettere di personalizzare meglio le strategie di marketing per ciascun gruppo.

La mappatura del percorso utente implica l’identificazione delle interazioni chiave e l’analisi di come queste avvengono attraverso vari punti di contatto, come il sito web, le app, i social media e altro ancora. È importante comprendere ogni fase del ciclo di vita del cliente, identificare i touchpoint e stabilire delle metriche per valutarne il successo.

Il feedback dei clienti è essenziale per comprendere la loro esperienza e identificare aree di miglioramento e raccoglierli tramite sondaggi, monitoraggio dei social media, interviste e recensioni online offre preziose indicazioni sulle percezioni del cliente.

Vanno, infine, identificate ed affrontate le cause di eventuali problemi così da permettere di migliorare continuamente l’esperienza del cliente: utilizzare test A/B e altri strumenti di analisi aiuta a prendere decisioni basate su dati concreti, assicurando che le modifiche apportino un reale valore aggiunto al percorso utente.

User Journey vs User Flow

Molto spesso il concetto di User Journey viene accomunato a quello di User Flow. I due approcci hanno alcuni punti di contatto, ma anche alcune differenze. 

Entrambi si focalizzano sull’utente, mettendolo al centro delle loro analisi, utilizzando la ricerca e lo studio del comportamento, delle preferenze e dei bisogni dell’utente per guidare le decisioni di design e ottimizzazione.

In questo modo si tracciano i passaggi e le interazioni dell’utente con un prodotto o servizio, aiutando a individuare punti critici e opportunità di miglioramento lungo il percorso. Questi strumenti forniscono preziose indicazioni per migliorare l’esperienza complessiva dell’utente e l’ottimizzazione dei tassi di conversione.

Passando alle differenze, lo User Flow è tipicamente utilizzato durante lo sviluppo e la progettazione di un prodotto, focalizzandosi sui dettagli operativi e sui passaggi tecnici che l’utente deve compiere per raggiungere un obiettivo specifico. È più mirato e dettagliato, ideale per chi si occupa di interazioni specifiche con il sistema.

Dall’altra parte, lo User Journey adotta una visione più ampia e strategica dell’interazione utente, esplorando l’intero percorso del cliente dall’inizio alla fine. Mette in luce le emozioni e le percezioni del brand, fornendo un quadro più completo di come l’utente interagisce con l’azienda su vari punti di contatto e canali. Si tratta di uno strumento più complesso, spesso rappresentato attraverso storytelling e mappature che raccontano l’intera esperienza.

Infine, nella struttura, gli User Flow sono spesso rappresentati con diagrammi o flowchart chiari e lineari, mentre gli User Journey tendono a essere più intricati, mostrando la complessità e la profondità delle esperienze utente attraverso mappature dettagliate.

Comprendere lo User Journey è fondamentale per guidare l’esperienza dell’utente; con l’aiuto di strumenti come il CRM vtenext è possibile analizzare i dati per creare una strategia vincente.

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